La signoria dei Carraresi governò Padova per gran parte del Trecento, durante un periodo glorioso per la storia della città, probabilmente il più glorioso dal Medioevo fino all’età contemporanea, ma su questo dominio sembrò calare molto presto una sorta di damnatio memoriae, che ha differenziato Padova da altri importanti centri dell’Italia nord-orientale come Mantova, Ferrara, Verona, in cui il ricordo delle singole locali è rimasta, nonostante tutto, ben viva, anche nelle emergenze urbanistiche e monumentali. I saggi raccolti ripercorrono le vicende della Provincia carrarese, rinnovando l’interesse per un momento significativo anche nell’arte, nella cultura, nell’economia ed esplorando le forme di sopravvivenza della memoria carrarese nel tempo.

La selezione naturale opera per accumulo di minime variazioni vantaggiose successive, scrive Charles Darwin nell’Ottocento. L’evoluzione delle forme viventi, peraltro, non è, come molti tuttora ritengono, una teoria o un’ipotesi, ma è un dato di fatto, difficilmente contestabile anche da parte delle correnti creazionistiche. Oggi, in termini scientifici, sembra possibile parlare, piuttosto, di una pluralità di teorie dell’evoluzione in leale concorrenza tra loro, con il tentativo di arrivare a una nuova sintesi neodarwiniana, in grado di unificare la teoria propriamente darwiniana dell’evoluzione con le nuove acquisizioni scientifiche - soprattutto la teoria dell’ereditarietà mendeliana, valutata in tutta la sua portata soltanto nel Novecento, e la genetica molecolare. Scritti di Giovanni Felice Azzone, Bruno Battaglia, Giovanni Boniolo, Gianantonio Danieli, Oddone Longo, Alessandro Minelli Andrea Pilastro.

In occasione del centenario del 1905, annus mirabilis durante il quale Albert Einstein conseguì risultati eclatanti in diversi ambiti della fisica, questo volume ripercorre le singole tappe di un percorso straordinario che, oltre a rivoluzionare la scienza, avrebbe modificato profondamente la nostra stessa comprensione del mondo. Nel breve periodo compreso tra il 17 marzo e il 30 giugno del 1905, Einstein ventiseienne impiegato dell’Ufficio Brevetti di Berna, invia alla prestigiosa rivista tedesca Annalen der Physik tre lavori destinati ad avere una vastissima risonanza e a sconvolgere una serie di radicate convinzioni: i diversi contributi, combinando divulgazione e riflessione critica, collocano la biografia einsteiniana sullo sfondo di un dibattito internazionale coevo vivace e ricco di implicazioni. Scritti di Alessandro Bettini, Furio Bobisut, Giovanni Costa, Flavio Toigo.

L’acqua come risorsa e come rischio, il suo governo e le scelte da compiere per adeguare l’Italia a standard di sicurezza che possano essere paragonabili a quelli dei maggiori stati europei. L’Italia di oggi è un paese con un’ampia disponibilità di risorse idriche, ma anche con frequenti e quasi sistematici fenomeni di carenza organizzativa. Gestione del territorio, inquinamento, piani di bacino, opere di difesa idraulica, usi pubblici e usi privati, ambiente, agricoltura: i temi qui affrontati delineano un quadro complessivo dei criteri e degli strumenti, delle regole e delle istituzioni che hanno segnato la pratica del "governo delle acque" dall’unità d’Italia fino ai giorni nostri.

IL governo delle acque fra Piave e Po. A cura di O. LONGO, Edizione Il Poligrafo, Padova 2006. euro 25

La figura di Luigi Carraro (1916-1980) ha lasciato un’impronta assai significativa nel panorama politico e civile del nostro Novecento. Studente antifascista e membro attivo della Resistenza, poi illustre giurista all’Università di Padova, senatore e autorevole esponente del partito democristiano - "uomo di proverbiale onestà e discrezione", come lo descrive lo storico Angelo Ventura - , Luigi Carraro fu anche presidente della prima commissione antimafia insediata nel Parlamento italiano. L’impegno pubblico di Carraro fu sempre un aspetto complementare dell’insegnamento universitario e, più in generale, della sua intera esistenza: la politica, nell’ottica del giurista padovano, autentico interprete del cattolicesimo liberale di Sturzo e De Gasperi,

Nella storia italiana ed europea dell’Ottocento, Giuseppe Mazzini occupa un ruolo decisivo, incarnando la sintesi più classica degli ideali di libertà, uguaglianza e patriottismo. Non soltanto il Risorgimento italiano diventa impensabile senza la presenza di Mazzini, ma anche il più generale sviluppo di una moderna coscienza politica europea. Mazzini scrive e opera nel periodo 1830-1870, il vero "cuore" dell’Ottocento, gli anni che corrono dalla rivoluzione di luglio alla guerra franco-prussiana: democrazia, patriottismo, unità nazionale, liberalismo, socialismo non sono ancora, in questa fase storica, declinati in un corpus definito, e l’universo progressista offre l’esempio di diverse personalità che si collocano sulla linea di confluenza di più tradizioni.

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L'Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti, già Patavina, erede della “Accademia dei Ricovrati”, costituitasi in Padova il 25 novembre 1599, ha la propria sede nel trecentesco palazzo dei Signori da Carrara.

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